• Home
  • Argomenti
    • Disabilità
    • Genere e orientamento sessuale
    • Immigrazione
    • Povertà ed emarginazione
    • Prostituzione e tratta
    • Religioni
    • Rom e sinti
    • Salute mentale
    • HIV/AIDS
    •  
  • Parole
  • Che cos'è Parlare Civile
  • Redazione
  • Contatti
a cura di Redattore Sociale

Parlare civile

Comunicare senza discriminare

 

Antiziganismo/Romofobia

  • Definizione
  • Uso del termine
  • Dati
  • Esempi e casi giornalistici

Parola correlate

  • Zingaro
  • Rom e Sinti
  • Porrajmos/Olocausto Rom
  • Discriminazione
  • Pogrom Antizigani
  • Xenofobia
  • Schedatura/Censimento
  • Etnia/ Etnico
  • Invasione/Orda
  • Emergenza
  • Sicurezza
  • Razza/ razzismo

Rom e sinti

Antiziganismo/Romofobia

Definizione

Secondo la definizione data dall'Ecri (Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza) "l'Antiziganismo è una forma di razzismo particolarmente persistente, violenta, ricorrente e comune, [...]è una forma di razzismo specifica, un'ideologia fondata sulla superiorità razziale, una forma di deumanizzazione e di razzismo istituzionale nutrita da una discriminazione storica, che viene espressa, tra gli altri, attraverso violenza, discorsi d'odio, sfruttamento , stigmatizzazione e attraverso le più evidenti forme di discriminazione". 

Ci troviamo dinanzi a una forma specifica di razzismo. Secondo un'altra definizione è "un fenomeno sociale complesso che si manifesta pubblicamente attraverso episodi di violenza, espressioni di odio, sfruttamento e discriminazione, ma anche attraverso discorsi e rappresentazioni prodotti da politici e accademici, segregazione abitativa e spaziale, stigmatizzazione diffusa ed esclusione socio-economica".[1] 

Una forma di razzismo in cui è presente una componente biologica e che produce la deumanizzazione dei rom, i quali sono percepiti come non moralmente degni di essere titolari di diritti umani.

 

[1] V. Nicolae, Anti-Gypsyism – a definition, European Grassroots Organisation, Ergo, Bucarest 2008, p. 1 (www.ergonetwork.org/antigypsyism.htm). 

Uso del termine

I termini antiziganismo e romofobia sono entrati nel linguaggio politico europeo solo di recente. Il primo documento ufficiale è la risoluzione del Parlamento europeo adottata il 28 aprile 2005  in cui si invita la Commissione europea a intervenire

per combattere antiziganismo/romofobia in tutta Europa, nella consapevolezza dell’importanza di eliminare urgentemente i continui e violenti fenomeni di razzismo e discriminazione razziale contro i rom, dal momento che ogni forma di impunità per attacchi razzisti, dichiarazioni d’odio di gruppi estremisti, sgomberi illegali e persecuzione da parte delle forze dell’ordine motivate da antiziganismo e romofobia incidono sull’indebolimento dello stato di diritto e della democrazia. [1]

I Rom devono affrontare quotidianamente povertà, esclusione sociale e razzismo. Ma i due fenomeni distinti, povertà e antiziganismo, sono strettamente collegati. 

Con l’allargamento dell'Unione europea a Est nel 2004 e nel 2007, circa due milioni di rom sono diventati cittadini europei e membri della più grande minoranza etnica europea. Molti paesi come Francia, Italia, Gran Bretagna e Belgio hanno cercato di limitarne la libertà di circolazione. La temuta “invasione” dell’Occidente da parte dei Rom dell'Est Europa non c’è stata. In termini numerici, la migrazione dei rom corrisponde a quella del resto della popolazione dei rispettivi paesi d’origine. Nonostante ciò, la paura dell' “invasione”, manipolata attraverso l’uso distorto di dati, storie e immagini, è ciò con cui numerosi governi hanno giustificato le misure drastiche che hanno preso per fermare i Rom. In un paese come l'Italia, con un dibattito politico e pubblico esasperato (vedi scheda dati a seguire), questo ha favorito la diffusione di sentimenti romofobi e di antiziganismo nell’opinione pubblica.  

Rispetto all'antisemitismo, che è la forma di discriminazione più simile, l'antiziganismo è meno noto perchè non è stato toccato dallo stesso tabù ideologico dopo la seconda guerra mondiale, questo anche a causa del fatto che l'Olocausto Rom è stato a lungo negato e dimenticato.

Il crescente antiziganismo che si è diffuso negli ultimi anni nella società italiana ha portato a diversi rapporti e richiami verso l'Italia da parte di organismi internazionali. Il Consiglio d'Europa nel 2008, nel 2009 e nel 2011 (per voce del commissario per i Diritti Umani Thomas Hammarberg). Nel 2010 è stata l'Onu attraverso il Cerd (Comitato per l'eliminazione delle discriminazioni razziali) a sollevare preoccupazioni per l'hate speech contro i rom. Infine l'Ecri, l'organo per i diritti umani del Consiglio d'Europa nel 2012 ha parlato proprio della necessità per l'Italia di combattere l'antiziganismo nei media. 

Frasi fatte 

L’Italia è invasa dai rom

In Italia si stima la presenza media di circa 150 mila rom, pari allo 0,23% della popolazione. Un piccolo numero sia in termini assoluti che relativi. Le popolazioni romanì sono infatti la più grande minoranza europea con 12 milioni di persone in tutto il continente. Il Paese dove sono più numerosi è la Romania, con un milione e 800mila rom. In Spagna ci sono 800mila rom, in Francia 400mila.

Hanno troppi privilegi

Da una relazione sulla situazione dei rom in undici Stati membri pubblicata dall'Agenzia dei diritti fondamentali dell’Ue risulta che un rom su tre è disoccupato e il 90% vive al di sotto della soglia di povertà. Molti si scontrano quotidianamente con pregiudizi, intolleranza, discriminazioni ed esclusione sociale.

In Italia la percentuale dei minori rom e sinti al di sotto dei 16 anni (45%) è tre volte superiore rispetto alla media nazionale (15%) per lo stesso gruppo di età. Si tratta quindi di un popolo di giovani, con alta natalità ma basse aspettative di vita. La percentuale degli ultrasessantenni (0,3%) corrisponde a circa un decimo della media nazionale per lo stesso gruppo di età (25%).  Questo a causa delle precarie condizioni di vita. Dalla prima indagine voluta dalla Commissione Diritti Umani del  Senato è emersa la reticenza a dichiararsi rom. Questo a causa della “generalizzata tendenza a legare all’ immagine dei rom e dei sinti, ogni forma di devianza e criminalità”.  Totalmente rimosso dalla memoria collettiva è il “Porrajmos”, l’olocausto rom durante la seconda guerra mondiale, così come la deportazione dei rom italiani nei campi di concentramento.

 

 

[1] N. Sigona, I rom nell’Europa neoliberale. Antiziganismo, povertà e i limiti dell’etnopolitica, in S. Palidda (a cura di), "Razzismo democratico. La persecuzione degli stranieri in Europa", XBooks Mimesis Edizioni 2009 

 

  

Dati

Un rapporto dell’Associazione 21 luglio analizza l’antiziganismo in Italia e arriva a concludere che gli stereotipi sui rom sono alimentati dalle dichiarazioni dei politici e dalle notizie diffuse dalla stampa
Secondo il dossier “Antiziganismo 2.0” , nel 2013 in Italia, si sono registrati ogni giorno 1,43 casi di incitamento all’odio e discriminazione nei confronti di rom e sinti, per lo più attraverso dichiarazioni di esponenti politici diffuse da giornali, siti web e social network. Stereotipi e pregiudizi verso tali comunità alimentati da una media giornaliera di 1,86 episodi di informazione scorretta ad opera di testate locali e nazionali.
Il rapporto è stato presentato nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
 
Dal 1 settembre 2012 al 15 maggio 2013, il monitoraggio dell’Osservatorio 21 luglio, effettuato su circa 140 fonti, ha rilevato 370 casi di incitamento all’odio e discriminazione e 482 casi di informazione scorretta in grado di alimentare il  fenomeno dell’antiziganismo. 
Dei 370 casi di incitamento all’odio e discriminazione, 281 (il 75% del totale) sono riconducibili ad esponenti politici, 58 a privati cittadini e 20 a giornalisti. I giornali si sono rivelati il principale strumento di diffusione (234 casi), seguiti da siti internet(51),Twitter (23) e Facebook (10).
 
Dal rapporto emerge che il 59% delle segnalazioni si riferisce ad iscritti ad un partito di destra e di centro destra.  
Dal punto di vista della collocazione geografica delle segnalazioni, al centro-nord va il primato relativo, con una percentuale del 52% delle segnalazioni, con il 22% nella sola Lombardia, mentre il centro-sud si attesta al 43%. Il dato più significativo appare quello relativo alla città di Roma, che da sola copre il 32% circa delle segnalazioni, praticamente un terzo di tutto il territorio nazionale.

In seguito al monitoraggio, l’Associazione 21 luglio ha fatto 75 segnalazioni all’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), 29 lettere di diffida, 10 esposti al Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti, 7 segnalazioni all’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori di Polizia di Stato e Carabinieri (OSCAD).

Tra i riscontri positivi ottenuti, la chiusura di due blog che diffondevano contenuti lesivi della dignità delle comunità rom e la rettifica dei contenuti di un paragrafo della guida National Geographic su Roma che criminalizzava indistintamente i rom.
 
«Il fenomeno dell’antiziganismo assume oggi in Italia dimensioni preoccupanti. Ai rom si associano indistintamente ed automaticamente degrado, incuria, malvivenza,pericolosità sociale, incapacità genitoriale, inadeguatezza sociale, rifiuto consapevole delle regole e una “genetica” attitudine alla delinquenza e alla non-integrazione», afferma l’Associazione 21 luglio.
 
«È necessario contrastare questi stereotipi e pregiudizi, alimentati da dichiarazioni di esponenti politici che intendono parlare alla pancia del proprio elettorato e da notizie giornalistiche incapaci di approfondimento e di analisi complessa, attraverso tutte le forme possibili, istituzionali e governative, attraverso il diritto e la produzione intellettuale, nella lotta politica e nel lavoro nei territori, nei media, a scuola e in strada. Si potrebbe cominciare dal linguaggio: i termini “nomadi” e “zingari” denotano una connotazione negativa e pertanto non andrebbero più utilizzati, né dai politici né dai giornalisti».

 

 

 

 

Esempi / Casi tratti da testate giornalistiche

Qui di seguito riportiamo l'esempio di una bufala che rilanciava molti stereotipi 'antizigani' che si è diffusa online il primo aprile 2014. La notizia è stata riportata da alcuni portali che non sono testate giornalistiche ma siti di satira che mescolano notizie curiose a fatti completamente inventati e poi è stata condivisa sui social network da centinaia di migliaia di persone che però l'hanno ritenuta veritiera. Nell'esempio che segue pubblichiamo un ottimo articolo che decostruisce il falso mito e spiega la genesi della bufala. 

No, dal primo aprile i rom non viaggeranno gratis sui mezzi pubblici

(testata nazionale online 25 marzo 2014)

Di bufale che periodicamente girano in rete ce ne sono tante, così come tanti sono coloro che si premurano di ricordare agli altri che di bufale si tratta. ...

Una delle più ridicole bufale che gira in questi giorni merita però un approfondimento, per due motivi: il numero di persone che ha abboccato è davvero incredibile, e le reazioni e possibili conseguenze non si faranno attendere. La bufala in questione è questa: “Dal primo aprile i rom non pagheranno i mezzi pubblici”.

Come nasce questa notizia. Da quanto ho capito navigando un po’, esistono due fonti principali di questa falsa notizia. La prima è il sito “Dangerous News”, un blog che mette insieme notizie del tipo “strano ma vero” e notizie completamente inventate. Di questo secondo gruppo fa parte la storia dei rom nei mezzi pubblici, che è stata poi rimossa dal sito. Qui è però disponibile una copia cache datata 28 gennaio. Si potevano leggere frasi del genere: «Un aiuto concreto ai tanti Rom che usano il trasporto pubblico per poter mendicare e trovare il giusto sostentamento per una vita dignitosa. Un impegno per garantire a tutti la fondamentale libertà di sopravvivenza. Questo provvedimento continua sulla strada intrapresa dal nostro Governo in questa fase di profonda crisi».

Questo il commento del Presidente della Commissione Pari Opportunità della Camera – Beneamato SEL -al provvedimento che dal primo marzo consentirà a tutti i Rom con regolare carta d’identità di viaggiare gratuitamente e mendicare legalmente su tutti i mezzi del trasporto pubblico nazionale. Prima che l’articolo fosse rimosso, un altro blog simile, JedaSupport, lo ha ripreso. E sulla sua pagina risulta che almeno 310mila persone hanno condiviso l’articolo su Facebook, mentre nelle centinaia di commenti si scopre che sono tanti quelli che credono si tratti di una vera notizia. A questa accoppiata si è poi di recente aggiunto il sito di satira “Gazzetta del Nord”, che ha costruito un articolo introducendo l’elemento del primo aprile. Leggendo l’articolo della Gazzetta del Nord si capisce subito che si tratta di un pezzo ironico ma, come è fin troppo noto, gran parte dei lettori si ferma al titolo e parla solo di quello.

Non vedo infatti come sia possibile credere a una frase come questa : Il comma 7 dell’Art. 7 del d.lgs n. 291 del 2014, poi, regolamenta anche le modalità di accertamento: il controllore, per verificare l’appartenenza al gruppo rom del passeggero irregolare, riceverà innanzi tutto una breve dispensa contenente le nozioni base per riconoscere queste persone. Ad esempio, dopo avergli chiesto un documento, dovrà verificare che i controllati non abbiano un documento, per garantire che l’usufrutto del decreto legge sia applicato solo agli appartenenti alla categoria rom. Ovviamente non c’è nessun comma, nessuna legge, nessun articolo, nessuna proposta per un’iniziativa simile. E’ tutto semplicemente falso. Però la bufala si diffonde alla velocità della luce perché, come spiega bene il blog Sannita, fa leva sulla combinazione di stereotipi e sul nostro vittimismo....Se quindi incrociate un amico che condivide questa storia sul suo profilo, siete pregati di avvisarlo che si tratta di una notizia non vera. E di premurarsi di accendere il cervello prima di fare like sulla prima cosa che legge.

 

Setta
Gay
Matto
Depresso
Trans
Nomade
Lucciola
Barbone
Badante
Vu cumpra
Lavavetri
Psicolabile
Femminicidio
Clandestino
Gentil sesso
Delitto passionale
Diversamente Abile
Sfruttamento sessuale
Romeno
Coppia di fatto
Detenzione amministrativa
Migrante irregolare
Movimenti religiosi alternativi
Riassegnazione chirurgica del sesso
Buddismo
Setta
Gay
Matto
Depresso
Trans
Nomade
Lucciola
Barbone
Badante
Vu cumpra
Lavavetri
Psicolabile
Femminicidio
Clandestino
Gentil sesso
Delitto passionale
Diversamente Abile
Sfruttamento sessuale
Romeno
Coppia di fatto
Detenzione amministrativa
Migrante irregolare
Movimenti religiosi alternativi
Riassegnazione chirurgica del sesso
Buddismo
Setta
Gay
Matto
Depresso
Trans
Nomade
Lucciola
Barbone
Badante
Vu cumpra
Lavavetri
Psicolabile
Femminicidio
Clandestino
Gentil debole
Delitto passionale
Diversamente Abile
Sfruttamento sessuale
Romeno
Coppia di fatto
Detenzione amministrativa
Migrante irregolare
Movimenti religiosi alternativi
Riassegnazione chirurgica del sesso
Buddismo